sabato 24 ottobre 2009

Lotta alla mafia

La mafia ormai pervade tutte le istituzioni dello stato. Le varie mafie (anche 'ndrangheta, e camorra) sono solo una manifestazione di un problema più generale che è il clientelismo. Il problema di fondo è il fatto che la politica smette di essere al servizio del bene comune e diventa un modo per convogliare denaro verso un gruppo di potere. Non c’è una differenza sostanziale tra il favore fatto dal politico della pianura padana che favorisce un’impresa amica e quello fatto da un politico siciliano ugualmente ad un’impresa da cui trae vantaggio. Il fatto che poi queste imprese (tanto quella del nord quanto quella del sud) siano in mano alla mafia, o alla ‘ndrangheta o alla camorra è sicuramente un’aggravante, ma il comportamento è lo stesso ed il male sta all’origine, proprio nel concepire la politica in questa maniera. Purtroppo ci sono anche molti cittadini (temo la maggioranza) che la concepiscono così e che si rivolgono ai politici per avere qualche vantaggio rispetto a chi non ha le stesse amicizie e conoscenze. Anche chi si rivolge privatamente al politico amico per ottenere qualcosa che gli spetti, per far valere un suo diritto, sta alimentando questo sistema, perché rivolgendosi a lui in questa maniera, per un problema personale, sta comunque cercando di scavalcare altri che ne avrebbero diritto come lui. Diverso ovviamente è se si solleva un problema e si cita il proprio caso personale solo come esempio, ma, ovviamente, non è di questo che sto parlando.
Se non si cambia questa mentalità in cui la maggior parte delle persone cerca sempre di passare davanti agli altri cercando alleanze, sfruttando amicizie e conoscenze sarà impossibile spezzare questo circolo vizioso del politico disonesto che fa gli interessi di pochi e che va avanti appoggiato da questi pochi, che però riescono a smuovere voti e consensi. Se poi la maggior parte dei politici che sono in parlamento sono arrivati in quella posizione grazie a questi meccanismi, è ovvio che non solo non potranno mai combattere questi meccanismi, ma non avranno alcun interesse a farlo.
L’unica speranza è cambiare quasi totalmente la classe politica; ma questo andrebbe fatto senza che la sostituzione si limiti ad una diversa divisa esteriore dei rappresentanti dei centri di potere criminale, a persone diverse che fanno riferimento sempre ai medesimi centri di potere. Quindi dovrebbero cambiare, prima ancora dei politici, i cittadini, o almeno la lotta andrebbe fatta in contemporanea condannando gli uni e gli altri senza temere di alienarsi consensi.
Un politico di nuovo tipo, dovrebbe anzi dire: se volete trarre da questo voto un solo vantaggio personale, se vi aspettate che io prenda una sola decisione che che non sia a beneficio di tutta la comunità, ma solo per una parte di essa, non mi votate! Se volete chiedermi favori, anche il più innocente, non vi avvicinate! Date queste premesse, inutile dire che se vi presentate con un pacchetto di voti sicuri, vi denuncio proprio.
Dovrebbe presentarsi con un programma che attacchi frontalmente gli interessi delle mafie e che miri esplicitamente a rompere questi meccanismi. Provo a fare degli esempi di alcune cose che andrebbero fatte:
- Semplificazioni delle leggi per impedire che nei suoi anfratti la faccia franca chi può permettersi tempo ed avvocati in grado di sfruttarli. Le leggi devono essere poche e chiare, senza lasciare spazio a interpretazioni per quanto possibile.
- Abolizione del segreto bancario e trattati con gli stati che lo hanno perché in caso di indagini questo non possa frenare le indagini. Leggi che semplifichino la ricostruzione di tutti i passaggi bancari, deve sempre essere chiaro, da dove partono e dove vanno i soldi. Pene severe per chiunque le eluda.
- Rimozione delle limitazioni create recentemente alle intercettazioni telefoniche e nuove condizioni per le concessionarie telefoniche per cui, in cambio della concessione, oltre a pagare il canone, dovranno fornire gratuitamente (come avviene in quasi tutti i paesi) tabulati e intercettazioni richieste dagli inquirenti.
- Carcere duro per tutti i mafiosi che non collaborano e nuove leggi per i collaboratori per cui ci siano benefici, anche maggiori di quelli attuali, per chi collabora, ma solo se non ha alcun tipo di reticenze, non deve essere più consentito di fermarsi ad un certo livello, cioè di non parlare delle collusioni politiche.
- Aggravanti per politici, funzionari, carabinieri, poliziotti, finanzieri e in genere per qualunque dipendente pubblico in caso di collusioni con la mafia, anche per semplici vicinanze. Aggravanti ulteriori se i dipendenti sono dei servizi segreti. Chiunque ha avuto condanne per reati legati alla mafia deve essere interdetto dai pubblici uffici di qualunque tipo (compresi ed a maggior ragione ovviamente quelli politici).
- Leggi che vadano a colpire i loro interessi, quindi liberalizzazione delle droghe che devono essere gestite dallo stato ed i cui ricavi devono andare esclusivamente a campagne e strutture contro l'uso delle droghe. Pene molto più pesanti delle attuali per i trafficanti e completa depenalizzazione dell'uso (non rivelare il nome del fornitore equivale ad essere considerati trafficanti). Regolamentazione della prostituzione, che deve essere tolta dalle mani di trafficanti e monitorata in tutti gli aspetti medici e sociali.
- Strumenti concreti per contrastare le estorsioni seguendo le indicazioni di coloro che si sono ribellati.
- Campagne pressanti, continue, dalle scuole alle televisioni contro la mafia che illustrino il problema, che mostrino tutte le implicazioni, che spieghino come difendersi (fornendo gli strumenti per farlo ovviamente) e che le tolgano l'alone di imbattibilità che ha attualmente; come diceva Falcone: “La mafia, come ogni fenomeno umano, ha un inizio e una fine”. Allo stesso modo devono essere censurati film e sceneggiati che ne diano una connotazione positiva.

Sicuramente ci sarebbero anche tante altre cose da fare. Basterebbe sentire gli esperti in proposito coloro che la combattono ogni giorno rischiando la vita e che invece di essere considerati eroi (in genere questo avviene dopo che sono stati uccisi, quando avviene), vengono anche denigrati ed attaccati dalle istituzioni.