venerdì 23 settembre 2011

Concretezza


La mente umana è meravigliosa. È di certo la cosa più complessa presente sulla terra, forse dell'universo, è incredibile quello che riesce a fare, spesso ce ne dimentichiamo, lo diamo per scontato, ma ci sarebbe da meravigliarsi ogni giorno. È sorprendente quanto siamo riusciti a comprendere della realtà, forse non riusciremo mai a comprendere tutto, probabilmente è molto di più quello che non sappiamo, ma è già tantissimo quello che sappiamo. Non era scontato che la realtà fosse comprensibile e che lo fosse fino a questo punto. Anche la tecnologia attuale di cui godiamo (ed in qualche caso soffriamo), deve tutto alla nostra capacità di comprendere quello che ci circonda e quindi di agirvi. Però ci sono campi in cui la comprensione è andata più avanti ed altri in cui si è sempre al punto di partenza, o poco più. Si è studiato, ci sono stati personaggi che ricordiamo per il loro contributo, eppure tutto quello che avevano scoperto viene messo in discussione, altri ripartono completamente da zero ignorandolo, ritenendolo errato nell'approccio complessivo. Questo accade nelle scienze umane, sociali ed economiche. Accade certamente perché la presenza umana rende le cose più complesse, ma accade anche perché vedere le cose in un modo oppure nell'altro porta a conseguenze, può favorire qualcuno rispetto ad altri, insomma ci sono (come si suol dire) interessi dietro. Se in un campo c'è molta confusione, si fatica ad arrivare a punti fermi, ci si può giurare: ci sono interessi dietro. Lo prenderei come un dato di fatto, un principio che difficilmente può essere messo in discussione, gli esempi si sprecano, ognuno può andare a vedere ed accorgersene.

Dunque, in questi casi, è possibile arrivare a conclusioni opposte, pur in maniera apparentemente corretta, a volte addirittura portando prove e dimostrazioni a favore dell'una e dell'altra tesi. Certo andando a scavare in queste 'prove', in molti casi, si scopre che le due tesi non sono proprio equivalenti. Ma per andare a scavare è necessario avere le capacità, il tempo ed, in molti casi, l'accesso alle fonti. Solo allora è possibile scoprire come stanno realmente le cose ed a volte non è neanche sufficiente. Queste difficoltà ci sono, proprio nei campi che ci riguardano più da vicino, proprio riguardo a ciò su cui dovremmo avere le idee più chiare. Così va a finire che si cercano scorciatoie, che ci si fa un'idea di massima e si rimane vicini ad essa e si cercano di inquadrare le cose secondo quell'ottica.
Tutto questo solo per dire qualcosa che sappiamo e che ci ripetiamo sempre: che non dobbiamo credere a tutto quello che ci viene detto, che dobbiamo utilizzare il nostro senso critico. D'altra parte a volte il senso critico non basta, a volte, proprio per la difficoltà di comprendere come stanno veramente le cose, si instaurano abitudini, modalità di pensiero, su cui ci adagiamo e finiamo per rigettare tutto quello che arriva da una fonte e per accettare tutto quello che arriva da un'altra. Finisce che siamo critici con la scienza ufficiale, con le interpretazioni accettate di alcuni fatti e non lo siamo altrettanto nei confronti di quelle 'alternative'.
Così a volte le menti più critiche, più feconde, più attente si perdono dietro teorie affascinanti, ma difficilmente provabili o confutabili, dietro possibilità interessanti, ma dubbie. Insomma è forte il rischio che chi evita le strade battute da tutti e vuole, giustamente, esplorarne altre, finisca per perdersi in queste strade. D'altronde è un rischio che vale la pena correre, se non ci fossero persone disposte a correre questo rischio, saremmo persi.
Io mi permetto solo di ricordare a queste menti di tenere sempre e comunque gli occhi aperti; di non rimanere troppo affascinati da cose che sembrano spiegare molto, ma sono basate solo sulla combinazione azzardata di elementi diversi, sulla base di intuizioni più o meno estemporanee. Tenerne conto certo, lasciarle in un angolo come possibilità, cercare prove che le confermino o smentiscano, ma rimanere comunque in ascolto, soprattutto non dimenticare le cose più elementari.

Ricordo questo perché, come sappiamo, c'è chi vuole manipolarci, è evidente che sia così, non potrebbe non essere così. Ci sono disparità sociali, privilegi, c'è chi è favorito dalla situazione attuale e chi è sfavorito, chi avrebbe interesse a rimuovere disparità sociali e privilegi e chi vorrebbe mantenerli ed anzi accentuarli, mettersi maggiormente al sicuro dalla possibilità che gli vengano tolti. Coloro che vogliono mantenerli ed accentuarli sono pochissimi, sono una minoranza, dunque non si spiegherebbe come riescano a mantenere le cose. Ci riescono, appunto, nascondendo come stanno alcune cose, distorcendone altre, inventandone altre ancora. Tipologie diverse di persone vengono manipolate in maniera diversa, ci sono le panzane per l'uomo comune che alle menti più raffinate sembrano ridicole e complicatissime trame che invece allettano queste ultime portandole lontane e rendendole innocue per il vero potere.

Non ho soluzioni, purtroppo, ma inviterei tutti a rimanere sempre su più piani, a non rinunciare ad un fronte perché sembra meglio un'altro, a non rinunciare a nessuna arma e nostra disposizione, neanche spuntata come può essere quella del voto, a non sottovalutare alcun nostro contributo, che può sembrare piccolo come quello dell'attenzione alla sostenibilità delle nostre scelte ed a quello che acquistiamo e che non acquistiamo, del gesto o della parola giusta nella vita quotidiana. Ogni nostro atto influenza quello che accade, sono piccolissimi contributi, ma tutti insieme formano lo stato attuale delle cose, se fossimo tutti coordinati potremmo decidere immediatamente in che direzione andare, purtroppo siamo lontani da questo, ma almeno facciamo quello che possiamo, accettiamo la strada intrapresa da altri, favoriamola, evitiamo di combatterci tra noi, di dividerci su sfumature ed accettiamo di fare anche piccoli passi se non si trova la maniera di farne di grandi.
C'è sempre stata una contrapposizione tra chi vuole cambiare le cose immediatamente, di colpo, anche violentemente e chi vuole farlo gradualmente, scivolando verso una società migliore. Mi pare però che le rivoluzioni abbiano risolto poco, che spesso ne sono seguite delle restaurazioni, che nel caos prendano il sopravvento le persone peggiori e spesso si sia finito per peggiorare le cose. D'altra parte lo scivolamento continuo spesso si arresta ed indietreggia, appena l'attenzione si abbassa, appena si danno per acquisiti alcuni punti, gli avanzamenti sono limitati, vengono concessi solo finché si rimane all'interno di determinati schemi. I nemici sono anche chi vede queste strategie come inconciliabili, potrebbero invece associarsi, quella cruenta come spauracchio, sempre in procinto di scatenarsi e lo scivolamento appoggiato da tutti, senza contrasti da parte di chi vuole "far emergere le contraddizioni", approfittando invece di ogni piccolo passo nella giusta direzione. 



Sintesi per chi, giustamente, si rifiuta di leggere un post così lungo, inutile per chi l'ha letto:
 
Non è un caso che nelle scienze sociali ed in quelle economiche ci siano più teorie contrapposte e meno (o nessuno) punti fermi. La causa è la complessità delle questioni, ma ancor più il fatto che una teoria o l'altra favoriscono interessi diversi e dunque si passa da un confronto scientifico ad uno di forze contrapposte. In questi campi, dunque, è più difficile affidarsi ad esperti, perché non è sempre evidente da quale parte stanno, poiché, purtroppo, in questi campi, non c'è solo la parte della ricerca della conoscenza, ma anche e soprattutto quella della convenienza. Chi è in grado di farlo, ha le capacità, la volontà ed il tempo, dovrebbe approfondire da solo ed affidarsi il meno possibile ad esperti e comunque verificare quello che dicono. Se si comincia a costruire su affermazioni di esperti dandole per buone, si può arrivare a conclusioni erronee pur ragionando correttamente. In molti casi la manipolazione che conosciamo si spinge fino alla scienza. Tipologie diverse di persone vengono manipolate in maniera diversa, ci sono le panzane per l'uomo comune, che alle menti più raffinate sembrano ridicole e complicatissime trame che invece allettano queste ultime e finiscono per neutralizzarle. Lo scopo è sempre quello di dividere. Ribadisco il mio solito invito a non dividerci, a guardare e capire il percorso di ognuno, a saper riconoscere chi cammina nella stessa direzione anche se in maniera diversa e ad accompagnarsi invece di contrapporsi discutendo sul come agire e finendo per denigrarsi e combattersi.
Dovremmo coordinarci, se possibile, ma comunque rispettarci ed aiutarci a distanza.