venerdì 11 marzo 2011

Storia delle cose

Questo filmato (diviso in tre parti) dura in totale 20 minuti, ma vale veramente la pena dedicargli questo tempo. Mostra il ciclo di utilizzo dei prodotti, ma è pieno di spunti interessanti, tocca questioni importanti, anzi fondamentali, semplificandole, ma mai banalizzandole.
Le esigenze del ciclo dei prodotti nella società occidentale (il video è rivolto agli statunitensi, ma i concetti valgono perfettamente per ogni paese industrializzato) hanno cambiato la nostra società, la politica dei nostri paesi, il nostro modo di vivere, il nostro pianeta e lo hanno fatto peggiorando tutte queste cose, abbiamo più prodotti a disposizione, molti di più del passato, ma vale davvero la pena? L'alternativa non è tanto quella di rinunciarvi (figurarsi! fare questa proposta, provoca immancabilmente una catena di reazioni, con la conclusione finale che va bene così), ma quella di cambiare la prospettiva, non dovremmo essere noi al servizio dei beni, ma essi al nostro servizio come è stato quando l'uomo ha iniziato a produrre e come dovrebbe continuare ad essere. È una banalità eppure, quello che facciamo giornalmente è proprio essere al servizio della produzione, se ci riflettiamo profondamente (e questo filmato ci aiuta a farlo) ci accorgiamo che è così.
Abbiamo iniziato a produrre oggetti per riuscire a fare meglio le cose, per semplificarci la vita ed invece, almeno da un certo punto in poi, l'abbiamo complicata, gli oggetti dovevano renderci più felici, invece la nostra felicità è calata proporzionalmente alla tensione consumistica. Se desideriamo sempre un nuovo oggetto, una nuova versione di quello che abbiamo (ed immersi in questo stato di cose è per forza così), non possiamo essere mai veramente soddisfatti e la felicità ci sfugge.
Essere felici è sostanziale per ogni essere vivente, ma nella frenesia di lavoro, produzione e acquisti non ci rimane più tempo per noi e salutiamo di meno, abbiamo meno amici, amiamo di meno. In sostanza inseguiamo un miraggio che ci rende perennemente insoddisfatti, siamo come criceti che corrono su una ruota cercando di raggiungere una carotina, mentre potremmo correre nei prati ed avere una vita piena, ma il criceto è in gabbia e non ha scelta e noi?










Annie Leonard 

Story of stuff 





Questo post era già stato pubblicato e commentato il 10/12/2009 su Blog Drome