giovedì 20 agosto 2009

Obbiettività




Credo che la maggior parte delle persone che esprimono la propria opinione lo facciano con obbiettività!
Siamo tutti obbiettivi puntati sulla realtà. Ci saranno obiettivi più puliti, più a fuoco, altri meno, ma ognuno ha la propria obbiettività.

Istantanee, provenienti da posizioni diverse, tante realtà obbiettive dal proprio punto di vista e quindi ognuna meritevole di essere ascoltata. Un po' meno magari, vale la pena ascoltarle, quando derivano da quello che si è ascoltato da altri e non da una propria elaborazione, quando non sono il proprio, autentico, punto di vista. Non intendo quando si ascolta un concetto, un'opinione, un fatto che ci apre un nuovo spiraglio, una nuova dimensione, un nuovo modo di guardare le cose e lo facciamo nostro, mi riferisco a quando si accetta un'opinione passivamente, in base alla sua autorevolezza. Su molti argomenti che non abbiamo potuto approfondire personalmente abbiamo convinzioni di questo tipo, è inevitabile, non possiamo conoscere tutto, non possiamo diventare esperti di tutto (in realtà siamo fortunati già se lo siamo di una cosa). Insomma non ci vedo niente di male a fare proprie le opinioni altrui, ma l'obbiettivo cui mi riferivo è quello di chi ha sviscerato un argomento (per quello che può ognuno con gli strumenti che ha) ed ha 'sviluppato', 'messo a fuoco' una propria visione che vuole condividere.
Diverso, molto diverso ed assolutamente per nulla obbiettiva è l'opinione di chi parte già da quello che vuole dimostrare, per 'partito' preso, o per motivazioni ancora più veniali. Ecco trovo che molti opinionisti, molte firme 'autorevoli' esprimono questo tipo di opinioni, devono portare avanti una tesi, sono pagati (direttamente o meno, in denaro o altro) per farlo e lo fanno. Queste sono opinioni che non solo non sento obbiettive, ma mi fanno indignare, e non mi interessano molto, così come non mi interessano quelle di chi le fa proprie e le ripete sintetizzandole o arricchendole.
Insomma cerchiamo di essere veramente obbiettivi, con l'obbiettivo di fotografare la realtà per quanto sia umanamente possibile.
Probabilmente non si potrà raggiungere un'obbiettività assoluta, forse neanche esiste, ma considero un importante 'obiettivo' lo sforzo di avvicinarcisi, la sincera intenzione di essere obbiettivi, di esprimere quello che profondamente si ritiene vero, di non nascondere (prima di tutto a se stessi) quello che contraddirebbe le proprie posizioni.
Cerchiamo di dire con onestà e proposito di verità quello che cogliamo della realtà e che non è ancora stato visto da altri, almeno non con la dovuta chiarezza.

2 commenti:

  1. Il proposito è veramente lodevole, ma alquanto complesso e arduo da realizzare.
    Quali strumenti abbiamo per essere obbiettivi? Riusciamo ad avere a disposizione tutti gli elementi che ci consentono di elaborare una visione il più possibile obbiettiva su un argomento? Io non ho la risposta.

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  2. Grazie Pietro, condivido i tuoi dubbi e le tue perplessità. Come dicevo non credo neanche che esista un'obbiettività assoluta, mi accontento che ci sia da parte nostra lo sforzo per esserlo il più possibile con i mezzi che abbiamo a disposizione; che ci sia la massima onestà nello sforzo di esserlo e quando un'obiezione altrui ci fa notare qualcosa che in realtà ci eravamo nascosti, riconoscerlo ed accoglierla. Forse più che di obiettività sto parlando di onestà intellettuale, comunque della tensione verso l'obiettività per quanto le limitazioni della nostra natura ce lo consentono.
    Gli strumenti sono, dunque, quelli che abbiamo nella nostra consueta valutazione della realtà, ci accontentiamo di quelli potenziati da questa onestà intellettuale.
    Se non ci sono secondi fini, tesi che vogliamo dimostrare ad ogni costo, ma c'è questo sforzo sarà comunque una visione frutto delle esperienze e conoscenze di ognuno che aggiungerà un pezzetto, che fornirà a tutti una prospettiva diversa e comunque interessante. Mi accontento di questo e mi pare anche tantissimo.

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