lunedì 23 maggio 2011

Cui Prodest?

Una delle leggi più assurde degli ultimi anni (ed è una gara dura perché di leggi assurde ne sono passate molte negli ultimi anni), è quella approvata qualche giorno fa (il 13/04/2011) al senato e detta impropriamente del processo breve (in verità sarebbe più corretto chiamarla del processo troncato). Tra i votanti ci sono stati anche 6 senatori dell'opposizione, ma questi con chi stanno realmente?
La stessa cosa è accaduta in molte altre occasioni, ci ricordiamo soprattutto di quella del 14 dicembre, quando alcuni, che teoricamente erano all'opposizione, hanno votato a favore del governo; oppure quando si doveva decidere di accorpare i referendum con le amministrative (risparmiando oltre 300 milioni e rendendo molto più probabile il raggiungimento del quorum), sarebbe bastato un solo voto per farcela e quel giorno mancavano ben 10 deputati dell'opposizione, ma questi da che parte stavano in realtà?
Pochi giorni fa è stato sequestrato e poi ucciso il pacifista Vittorio Arrigoni, da chi? Ufficialmente da cellule impazzite di un'organizzazione ultraislamica. Ma come stanno realmente le cose? Queste persone con chi stanno realmente?
Negli anni di piombo in Italia ci sono stati terroristi che si sono dichiarati di parti politiche diverse, che sembravano perseguire obiettivi diversi tra loro, che sono stati sconfitti alla fine, ma che hanno comunque influenzato molto la politica italiana e in quale direzione?
Alcuni sindacati lasciano che vengano ridotti diritti acquisiti, invece di contrapporsi alla controparte accettano le istanze di quest'ultima e contribuiscono a farle accettare ai lavoratori, firmano accordi in cui coloro che dovrebbero essere tutelati da loro lo sono sempre meno. Ma da che parte stanno realmente costoro?
La sinistra, i partiti che (in teoria) sostengono le ragioni della solidarietà, della giustizia sociale, dunque dei non privilegiati, della quasi totalità delle persone, è divisa, scomposta in un partito dove c'è di tutto (da persone che ricordano più o meno vagamente qual'è il ruolo del loro partito ad altri che non sembrano entrarci niente) ed un nugolo di partitucoli che non consentono neanche loro di arrivare ad essere rappresentati in parlamento, ma allora da che parte stanno realmente?

Potrei continuare a lungo con esempi di questo tipo, siamo pieni di situazioni in cui non è facile capire chi sia realmente colui che compie una determinata azione o dice una certa cosa.

L'unica via di uscita da questa confusione mi pare quella di chiedersi sempre:
a chi giova?
Ogni volta che non si capisce bene da che parte sta realmente qualcuno, non rimane che porsi questa domanda e tutto risulta più chiaro. Magari a volte si potrà anche sbagliare (se si prende in considerazione solo una singola ininfluente azione e non il comportamento tipico, quello attuato nelle occasioni più importanti e determinanti), sarà anche un metodo eccessivamente rozzo, ma mi pare l'unica via d'uscita. Potrà essere di difficile applicazione nei confronti di persone che a volte prendono posizioni difficilmente valutabili, che seguendo propri alti e rigorosi principi evitano volutamente di schierarsi non per timore, o per stare con il piede in due staffe, ma proprio per rigore morale. Ma anche in questo caso, può essere utile valutare l'effetto delle sue azioni più clamorose o importanti e quella possiamo dire che è la sua posizione, al di là perfino della sua percezione e volontà.

Applicando questa semplice tecnica dovremmo evitare facilmente molti inganni che vengono perpetuati regolarmente nei nostri confronti.

Ma a questo punto mi chiedo anche un'altra cosa, chi siamo noi e chi sono loro? Da che parte stiamo noi stessi?
Prima di tutto stiamo dalla parte dell'uomo e qui direi che difficilmente qualcuno potrebbe dirsi da una parte diversa, dire che è contro l'uomo, anche se i comportamenti di alcuni sembrerebbero tali.
Siamo anche dalla parte della natura ed anche qui credo che si possa essere tutti d'accordo, perché qualcuno dovrebbe essere contro? Significherebbe essere contro se stessi in ultima analisi, perché la nostra stessa esistenza è legata al mantenimento di certi equilibri, perché chiunque preferisce un'ambiente il più possibile 'naturale' ad uno degradato (certo la perversione umana non ha limiti, ma comunque in linea di massima). Posso capire però che alcuni preferiscano perseguire comunque i loro interessi, fregandosene delle conseguenze delle loro azioni sia sull'uomo che sulla natura. Però, a ben guardare, anch'essi, se non fossero accecati dall'avidità, dovrebbero stare dalla nostra stessa parte, non dovrebbero esserci parti diverse riguardo a questo, ma prendiamo atto della situazione attuale e del fatto che ci sia questa minoranza. Comunque dovrebbero essere pochissimi. Invece vediamo che gli interessi di costoro sono tutelati da molte più persone, da moltissimi che pure ne traggono solo svantaggi, ma che ciononostante li appoggiano, avendone evidentemente altri vantaggi reali o supposti (secondo me solo supposti, anzi suppostoni).
Continuando con questo ragionamento, con questa raccolta di ovvietà direi, mi pare che un'altra categoria di divisioni potrebbe trovarsi tra l'essere a favore di alcuni privilegi e/o rendite di posizione, o essere per l'abolizione di queste. In questa categoria mi pare che rientrino la maggior parte delle diatribe della politica nostrana. Quando si discute (per rimanere alle più recenti azioni del parlamento) se abbreviare la prescrizione dei processi (non abbreviarli realmente, perché per quello sarebbe necessario individuare le cause dei rallentamenti ed agire su quelle) si favorisce chi ha commesso reati (e con questo sistema la fa franca) nei confronti di chi li ha subiti (che quindi non trova giustizia); chi corrompe (uno dei reati che trarrà maggiore giovamento da questa legge) rispetto al resto della popolazione che subirà invece un danno economico (già oggi quantificato, da stime prudenti, in oltre 60 miliardi di euro!); si aiuta chi mette al rischio la sicurezza a danno di tutti noi che non siamo tutelati.
Quando si ricorre a delle astuzie per evitare che i referendum popolari raggiungano il quorum, si stanno favorendo gli interessi che venivano messi in discussione dai referendum (quelli delle multinazionali dell'acqua, quelli di chi costruirà le centrali nucleari, quelli di chi trarrà beneficio dal legittimo impedimento), dunque gli interessi di pochi, nei confronti di quelli di quasi tutti i cittadini.
Quando si tagliano i fondi per la scuola pubblica e si danno alle private, si stanno danneggiando i molti che mandano i figli alla scuola pubblica, per favorire i pochi che li mandano alle private.
Quando è stato fatto lo scudo fiscale (permettendo a chi aveva evaso le tasse, o aveva fondi neri, o comunque di provenienza più o meno illecita, depositati all'estero, di riportarli in Italia pagando solo il 5%), sono stati favoriti pochi (magari anche molti, ma comunque pochi percentualmente) rispetto a tutti gli altri che avevano pagato regolarmente le tasse.
Quando subiamo tutti i danni della crisi e vengono prospettati nuovi sacrifici, ma coloro che ne sono responsabili non subiscono alcun danno e non vengono attuate strategie per evitare che si ripetano situazioni del genere, si tutelano i loro interessi ai danni di quelli di tutta la popolazione.
Quando viene fatta una legge per cui coloro che saranno eletti vengono scelti da pochi, invece che da tutti i cittadini, si stanno favorendo appunto quei pochi a discapito di tutta la popolazione.
Quando si cerca di modificare la costituzione per togliere la sovranità al popolo e darla al parlamento (anche prima era al parlamento di fatto, ma in quando rappresentati del popolo e vengono riconosciute, con pari dignità, le altre istituzioni) si sta passando in maniera esplicita da una democrazia ad un'oligarchia (lo siamo anche ora di fatto, ma in quel caso lo saremmo legalmente), si stanno favorendo quei pochi e gli interessi che stanno loro dietro nei confronti di tutti gli altri.

Insomma in tutti questi casi dovremmo stare tutti dalla stessa parte, o almeno quasi tutti dalla stessa parte. Solo pochi privilegiati, ingiustamente favoriti, avrebbero motivo di non essere dalla nostra parte, da quella della quasi totalità della popolazione. Addirittura loro stessi potrebbero stare comunque con noi, se prevalesse in loro il senso di giustizia sull'interesse personale! Mi rendo conto che questa ipotesi sembra assurda, però, curiosamente, non ci sembra assurdo quando avviene il contrario, per cui chi è sfavorito da certe scelte accetta pazientemente l'ennesimo sopruso come inevitabile, come se non ci fosse scelta.
Dunque perché ci sono tante contrapposizioni e spaccature? Non hanno senso lotte e divisioni, se non quella tra il privilegio e la giustizia, tra i pochi privilegiati e la quasi totalità della popolazione. Tutte le altre divisioni non hanno una vera, profonda, ragione di essere e dovrebbero sempre insospettirci.
Ora questa contrapposizione, l'unica che avrebbe ragione di essere, è invece invisibile, sembra che non ci sia, al contrario tutti dicono di fare gli interessi dei cittadini. Nessuno ammette di fare gli interessi particolari di pochi (ci mancherebbe!), ma poi di fatto è così. Tanti piccoli interessi di minoranze potenti sono tutelati e quelli della maggioranza, della quasi totalità dei cittadini no!
Questo per essere chiaro, per farmi capire, poi le cose sono un po' più complesse. Le varie fazioni tutelano magari gli interessi di alcune categorie di persone rispetto ad altre, in alcune questioni su cui vengono puntati i riflettori, si cercano di mettere in contrapposizione interessi particolari invece di trovare soluzioni che accontentino tutti (ma fare regali a qualcuno), ma tutto questo accade sempre su cose secondarie, di effetto ma non di sostanza, ci spacchiamo sugli anni di Ruby,; sulle case a Montecarlo; su dove smistare coloro che arrivano con i barconi (una piccola percentuale di coloro che ogni anno arrivano nel nostro paese); sul colore dei calzini di un magistrato; sull'appendere o meno il crocefisso; sul come tassare di più o di meno, togliendo da una parte ed aumentando da un'altra (ma sempre e comunque gli stessi, senza veri tentativi di far pagare tutti).
Coloro che detengono realmente il potere (i beneficiari delle leggi che favoriscono pochi a discapito di molti), sono riusciti a confondere le acque, a creare spaccature dove non hanno reale motivo di esservi, dunque dobbiamo dotarci di strumenti che vadano nella direzione contraria.
Uno strumento fondamentale per iniziare a fare chiarezza mi pare proprio quello di chiederci sempre:  
CUI PRODEST?



Questo post era già stato pubblicato e commentato il 22/04/2011 su Blog Drome



3 commenti:

  1. C'è un bel po' di batti e ribatti sul blog DROME (a proposito, che significa?).
    Hai fatto bene a riproporlo questo post sul tuo blog.
    Nel merito tutti quei commenti (rileggendoli li ho trovati ancora più interessanti) entrano anche nel tuo blog personale. Mi riprometto di frequentare sistematicamente il tuo blog. Ciao.

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  2. D.R.O.M.E
    Sta per
    Daniela
    Roby
    Obbie
    Mandi
    E altri (infatti c'era l'idea che si aggiungessero altri ed ora è avvenuto).
    L'acronimo l'ha proposto Roby ed è subito piaciuto a tutti, infatti da allora abbiamo iniziato a parlare di bloggoDROMo.

    Riguardo a quei commenti, sono interessanti anche secondo me, ma non sono su questo argomento (a parte il mio primo e quello di Roby), parliamo invece della libertà di parola e prima o poi ci faremo un post riprendendo l'argomento (ma senza litigare però! ;-) ).
    Non mi dispiacerebbe che si parlasse anche un po' di questo argomento, ma forse il post è poco di stimolo a discussioni, è troppo lungo e pochi (giustamente) l'avranno letto.

    Sto copiando qui la maggior parte dei miei post fino a riallinearmi (l'avevo lasciato fermo per più di un'anno), poi farò come Roby (ed inizialmente Mandi) pubblicando lo stesso da ambedue le parti.

    Comunque per me, ormai, il blog principale è Blog Drome, questo è un invito ad andare in quello.

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  3. Chiaro. Ho problemi con Google Crohme, per cui commento dopo molte mcontorsioni con Internet Explorer, meno efficace.
    Capito l'acronimo.
    Quanto al post, se è uguale a quello del blog comune, io a suo tempo l'ho copiato su documento word e letto tutto.

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